é quanto emerge da una interessante ricerca realizzata da Interactive Market Research e pubblicata da Datamanager.it. Il dato interessante è che il 37% degli italiani ritiene importante, utile o comunque non eliminabile l'assistenza dell'agenzia di viaggi. Al di là dei dettagli contenuti nella ricerca e cui vi rimandiamo sono applicabili alcune riflessioni. Da tempo sosteniamo che è senz'altro vero che la vendita diretta del prodotto turistico è stata esaltata dalle opportunità offerte dal web, ma senz'altro ha inciso principalmente sulla "fetta" del fai da te.
Tale quota di mercato negli anni '90 si aggirava su un 80-75% dei viaggiatori ricordando che circa il 50% degli italiani andava in vacanza tutti gli anni e che un 80% del restante 50% non ci andava quasi mai. All'interno di questo quadro del decennio scorso forse sfuggiva, ma solo in parte, chi si recava da parenti amici e conoscenti e comunque presso seconde case, ma era un dato assolutamente accertato.
Ora il 20-25% di clienti di agenzia degli anni '90 andrebbe messo in relazione con il 37% rilevato dalla ricerca per cui lo share delle imprese di intermediazione e produzione di vacanze dovrebbe essere addirittura cresciuto. Il dato appare sostenibile e non incerto rispetto ai bilanci delle imprese poichè, purtroppo, nel frattempo si sono compressi i margini sia in termini assoluti (per le politiche adottate da vettori e tour operator) che rispetto all'inflazione ed al potere di acquisto. Un dato che deve far riflettere ripromettendoci di operare una analisi completa della ricerca citata
per saperne di più
Tale quota di mercato negli anni '90 si aggirava su un 80-75% dei viaggiatori ricordando che circa il 50% degli italiani andava in vacanza tutti gli anni e che un 80% del restante 50% non ci andava quasi mai. All'interno di questo quadro del decennio scorso forse sfuggiva, ma solo in parte, chi si recava da parenti amici e conoscenti e comunque presso seconde case, ma era un dato assolutamente accertato.
Ora il 20-25% di clienti di agenzia degli anni '90 andrebbe messo in relazione con il 37% rilevato dalla ricerca per cui lo share delle imprese di intermediazione e produzione di vacanze dovrebbe essere addirittura cresciuto. Il dato appare sostenibile e non incerto rispetto ai bilanci delle imprese poichè, purtroppo, nel frattempo si sono compressi i margini sia in termini assoluti (per le politiche adottate da vettori e tour operator) che rispetto all'inflazione ed al potere di acquisto. Un dato che deve far riflettere ripromettendoci di operare una analisi completa della ricerca citata
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