I temi tecnici e di mercato del settore viaggi e vacanze a cura di Confindustria Assotravel. Questo blog è rivolto principalmente, ma non esclusivamente agli addetti ai lavori e vuole proporre un confronto professionale e manageriale sul rinnovamento del ruolo dell'agente di viaggio tenendo conto dei cambiamenti e degli andamenti in atto sul mercato turistico sia incoming che outgoing.
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mercoledì 28 marzo 2012
"I corsi per gli adv di Iata non sono obbligatori"
"I corsi per gli adv di Iata non sono obbligatori, a condizione che non lo prevedano accordi a carattere locale con le associazioni di categoria".
Mario Bevacqua, presidente dell'Uftaa, scuote il settore su una questione che è sempre andata indigesta alla distribuzione: l'obbligatorietà dei corsi di formazione Iata, necessari per accumulare i fatidici 60 punti che consentono di emettere la biglietteria.
Secondo Bevacqua la novità arriva dal "Reso 818 della stessa associazione mondiale delle compagnie di linea. A questo punto non capisco perché Fiavet, Astoi, Assotravel e Assoviaggi non facciano niente per ribellarsi e per rivedere gli accordi con Iata Italia".
Entrando nel dettaglio, il presidente dell'Uftaa spiega: "Un esempio è quello sulle tariffe aeree: con l'avvento dei gds, oggi non è più necessario. In Francia e in altri Paesi europei non sono più obbligatori, perché le associazioni di categoria si sono ribellate appellandosi al Reso 818; qui in Italia non è così a causa di un'intesa di alcuni anni fa".
L'accordo a cui fa riferimento Bevacqua motiverebbe le pretese di Iata Italia. Ricorda Massimo Caravita, vicepresidente di Fiavet: "Una decina di anni fa ottenemmo la possibilità di avere i corsi di formazione nelle nostre sedi territoriali e non solo a Roma e Milano. Questo non significa che siamo favorevoli al sistema a punti: da anni lottiamo per toglierlo, anche perché i corsi sono puramente teorici". E aggiunge: "Fortunatamente i nostri associati non hanno un grande esborso economico: fra il 50 e il 100% della spesa viene coperta da fondi reperiti tramite enti unilaterali".
È critico verso il sistema a punti anche Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, che ricorda una riunione di Apjc di qualche anno fa in cui una delle associazioni di categoria aveva dato l'assenso a proseguire nei corsi. E rivela: "Nonostante l'atteggiamento aggressivo di Iata Italia, riteniamo di non avere alcun obbligo nei loro confronti: i nostri associati possono scegliere di non partecipare ai corsi".
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