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mercoledì 2 luglio 2008

Si rinuncia a tutto ma non alla vacanza


é quanto emerge da una interessante ricerca realizzata da Interactive Market Research e pubblicata da Datamanager.it. Il dato interessante è che il 37% degli italiani ritiene importante, utile o comunque non eliminabile l'assistenza dell'agenzia di viaggi. Al di là dei dettagli contenuti nella ricerca e cui vi rimandiamo sono applicabili alcune riflessioni. Da tempo sosteniamo che è senz'altro vero che la vendita diretta del prodotto turistico è stata esaltata dalle opportunità offerte dal web, ma senz'altro ha inciso principalmente sulla "fetta" del fai da te.
Tale quota di mercato negli anni '90 si aggirava su un 80-75% dei viaggiatori ricordando che circa il 50% degli italiani andava in vacanza tutti gli anni e che un 80% del restante 50% non ci andava quasi mai. All'interno di questo quadro del decennio scorso forse sfuggiva, ma solo in parte, chi si recava da parenti amici e conoscenti e comunque presso seconde case, ma era un dato assolutamente accertato.
Ora il 20-25% di clienti di agenzia degli anni '90 andrebbe messo in relazione con il 37% rilevato dalla ricerca per cui lo share delle imprese di intermediazione e produzione di vacanze dovrebbe essere addirittura cresciuto. Il dato appare sostenibile e non incerto rispetto ai bilanci delle imprese poichè, purtroppo, nel frattempo si sono compressi i margini sia in termini assoluti (per le politiche adottate da vettori e tour operator) che rispetto all'inflazione ed al potere di acquisto. Un dato che deve far riflettere ripromettendoci di operare una analisi completa della ricerca citata

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