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mercoledì 30 luglio 2008

Botta e risposta tra una (gentile) agente e Assotravel

Un ulteriore scambio di email tra una collega ed il nostro direttore. Uno scambio positivo, da cui emergono molti spunti interessanti.

Buongiorno in questi giorni mi sono fatta (rifatta) delle domande se continuare questo lavoro o se non sia il caso di lasciare dopo alcuni anni (10 per la precisione e dunque tutto sommato sono parte dell'ultima generazione) o se invece debba ripensare al mio ruolo, al modo in cui svolgo il lavoro, alla conformazione degli spazi e all'accessibilità dell'agenzia di viaggio. Ho la sensazione che per i clienti, per la maggior parte di essi, noi agenti di viaggio siamo tutti uguali, entrare in una agenzia o in quella accanto è in fondo la stessa cosa. A ben guardare è anche una sensazione corretta, ad un primo approccio: vendiamo tutti un pò le stesse cose, pacchetti, voli o traghetti o altro, sugli espositori ci sono i soliti cataloghi, i cartelloni sono sempre gli stessi e così pure le offerte esposte in vetrina.
Poi a volte si forma un'opione diversa: i clienti scoprono che non sei solo lì per vendere sharm in 2x1 ma ne sai qualcosa di più. Allora si instaura un rapporto di fiducia e di rispetto che permette al bravo agente di far la differenza. E ti fanno pure pubblicità gratis, la miglior pubblicità, quella del passaparola. Per altri clienti invece non funziona così: l'idea di fondo è che tu sei un negoziante come un'altro, quindi è un loro diritto "chiedere senza impegno", equivale ad entrare in un negozio e provarsi un paio di scarpe o un vestito - se poi non mi sta bene mica sono costretto ad acquistarlo. E dunque, anche un viaggio o un volo o un traghetto se non ha gli orari o il prezzo che mi sta bene mica sono costretto ad acquistarlo, o no? Già più che legittimo. Tuttavia solo a noi agenti capita che il clienti arrivi con il preventivo di un'altra agenzia in mano, o con i fogli stampati da internet, dai vari siti expedia, edreams, ecc edd. Sorrido e penso ai miei colleghi che corrono poi ad affiliarsi nell'affanno di poter offrire di più, nel dimostrare ai clienti che noi siamo competitivi con internet, che non c'è differenza. Probabile che sia io quella che non capisce ma a me sembra che la differenza ci sia, eccome. E non sta nel prezzo, non per me.Intendiamoci: internet è una cosa fantastica, semplifica la vita tantissimo, anche e soprattutto ad un agente di viaggio. Ma introduce anche problematiche notevoli nella decodifica delle informazioni, nella loro gestione e nel rapporto con i clienti. Chi l'ha detto che gli agenti di viaggio devono sobbarcarsi anche il ruolo di "educatori" nell'uso delle risorse di internet?90% (sto barando sulla cifra ma è per paradosso) delle persone con cui parlo identificano il volo low-cost con un volo ryan air, che naturalmente ringrazia. 99% (again per paradosso) non capisce, e nemmeno gli interessa capire, che cosa sia e-dreams, expedia, travelocity, lastminute.com o todomondo. E non cito tutti gli altri che mi mandano a quel paese. Quando giro per l'Italia (tutti i weekend che posso) mi soffermo davanti alle vetrine delle agenzie e per lo più mi prende una depressione totale. Ma poi penso alle vetrine della mia agenzia, faccio mea culpa e penso che certi giorni non abbiamo nemmeno il tempo di respirare, figurarsi cambiare le locandine o dare una spolverata alla vetrine! All'università frequentai un corso di economia delle aziende industiali e una frase del prof Giovanni Costa mi folgorò: "le risorse umane (che non amano essere chiamate risorse e giustamente si offendono ad essere trattate come tali) hanno bisogno anche di tempo improduttivo per l'azienda, perchè è in tale tempo che si producono idee". Il corso mi piacque tanto, uno dei più bei ricordi dell'università (e 30 e lode in libretto).
La frase è ancora nella mia mente. Mi sembra di non avere tempo per produrre idee, per innovare, per documentarmi e gestire le informazioni. La redditità aziendale delle agenzie di viaggio è così bassa che non c'è tempo per essere creativi. O solo per poter tenersi aggiornati. Le battaglie con compagnie aeree, tour operators, hotels sono state tutte perse: le commissioni si sono ridotte a sancire di fatto che gli agenti sono dei parassiti (disse quello lì) e dunque destinati a scomparire perchè inutili. A parte che il paragone non regge (chiedere agli entomologi), in tempi di vacche magre come quelli odierni si proliferano le mail che ci arrivano con sollecitazioni a vendere perchè la commissione promessa arriva al 18 in alcuni casi addirittura al 20%.
Ma guardiamo in faccia la realtà le nostre commissioni sono destinate a diventare nulle in breve tempo e forse è necessario che sia così. E forse non è nemmeno sbagliato. La redditività va allora ricostruita su altre basi: o con grandii volumi che sono consentiti solo con grandi economie di scala tecnologiche e forte integrazione produzione-vendita o attraverso un riposizionamento del ruolo del singolo agente/imprenditore, che deve darsi una visione "consulenziale" a tutto tondo. Lo so non dico nulla di nuovo, se ne parla da tempo. Ma non vedo grandi novità sul mercato, i clienti continuano a percepire le agenzie di viaggio un pò tutte simili, una uguale all'altra, salvo che in quella c'è uno bravo e magari nell'altra uno scortese.
Oggi la gestione delle informazioni (dove, quando, come e perchè andare in un posto, cosa fare, come fare una "esperienza autentica" che è il nuovo leit motiv del turista consapevole o modaiolo fate voi) deve essere fatta in funzione di una scommessa reddituale. Bisogna aver coraggio a farsi pagare per dare le informazioni "giuste". Gli agenti di viaggio possono essere una fonte inesauribile di informazioni. Non solo: la competenza specifica degli agenti di viaggio è data proprio dalla sapienza tecnica che permette di costruire certi viaggio con il ritmo giusto, con la tonalità che si addice al cliente. In internet si può sognare un posto ma arrivarci può essere tutta un'altra faccenda. Farci una esperienza autentica poi può rivelarsi una delusione o un incubo se non corrisponde al paesaggio da cartolina o al documentario da national geografic che ci siamo prospettati. Insomma l'idea che mi frulla in testa è quella di cambiare radicalmente, a partire dall'agenzia e dal suo aspetto, per comunicare all'esterno il nuovo corso, farlo capire ai clienti, e recuperare redditività, tempo e creatività. Forse sono destinata a fallire nei miei propositi ma mi sembra che se vado avanti così, con la mia bella agenzia in centro storico, le sue belle scrivanie in ciliegio e le poltroncine in pelle, il risultato potrebbe essere un identico fallimento.Vorrei avere la vostra opinione e i vostri commenti Sabrina sabrina@blisseth.it

Salve Sabrina, raramente mi è capitata una lettera/email come questa. Ci arrivano lamentele senza prospettive ovvero critiche perchè ci si aspetta che un'associazione risolva i problemi del mondo (delle agenzie di viaggio). E più non si è associati e più si pretende da noi. Tant'è vero che ho iniziato a leggere la sua email pensando: "eccola qua, tra un po' inizierà a dire che è colpa nostra".Invece...Invece...La sua analisi è lucida e precisa, fotografa una situazione, ma non in maniera statica individua le dinamiche in atto anche se è originata da un momento di stanchezza professionale.Che dirle?Innanzi tutto che vorremmo pubblicarla, se ci autorizza, sul nostro blog dedicato agli agenti di viaggio (agenziediviaggioturismo.blogspot.com) dove troverà tanti spunti che le confermeranno che la pensiamo come lei. Ad esempio un filmato su ryan air oppure un articolo del New York Times (non "l'agenzia di viaggi" con tutto il rispetto) che si intitola "happy returns for travel agents" (http://agenziediviaggioturismo.blogspot.com/2007/07/consumatori-ed-agenzie-di-viaggio.html) che ci racconta come il consumatore stia riscoprendo sul mercato dove internet ed ecommerce sono più sviluppati proprio le vecchie e care agenzie. Viviamo una condizione particolare ed una fase economica del tutto specifica. Stiamo vivendo un periodo di impoverimento economico di questo paese che è solo più accentuato di altri poichè la ricchezza si sta ridistribuendo su questo pianeta (India e Cina soprattutto). In tutto questo si compie la rivoluzione di internet che amplifica, confonde, mischia e che proprio sulla parola viaggio (che è la più cliccata a livello mondiale a dispetto di sex che è la seconda) trova il suo apice di interesse. In questa tempesta economico mediatica c'è la sua agenzia di viaggio come fosse una barchetta.Ce la farà? Secondo noi tutti quelli che sapranno coniugare valore aggiunto (professionalità e conoscenza dei luoghi oltre alla capacità di interpretare le esigenze del cliente) alla comunicazione di tale valore (blog, siti web, email marketing, materiale in agenzia) potranno andare avanti.Qualche esempio di iniziative e di assunzione di ruolo? Abbiamo prodotto una pagina in cui raccontiamo al cliente delle "telefonate in volo", ne faremo altri sulle emergenze e sui loro effetti sui contratti, ma anche sui charter e sulle low cost (a proposito vada su wikipedia e digiti low cost si troverà un testo pronto per spiegare ai suoi clienti tutti, ma proprio tutti gli aspetti delle low cost). Serve? non serve? in primo luogo è uno stimolo per l'agenzia ad assumere il ruolo di "esperto di viaggi" nei confronti dei propri clienti. la qual cosa si può fare anche "a voce", ma la si può fare anche a costo zero con i mezzi del web 2.0 ottenendo l'indubbio vantaggio di essere "al passo" con le tecnologie. I clienti identificano sempre più internet con il tema viaggi, occorre esserci e non essere qualcos'altro, come un ottuso passaggio obbligato per poter viaggiare.Potremmo continuare, ma spero si sia capito che non esiste LA soluzione (se no la staremmo già praticando), esistono più soluzioni che vanno messe in fila. Occorre operare su più piani e lei ha già individuato il punto essenziale: "il passaparola". Non si possono avere più (se tutto va bene) clienti semplicemente fedeli, ma clienti entusiasti dell'agenzia, che scelgono di andare solo in quella agenzia, che convincono altri ad andare in quella agenzia. Nell'80% dei casi si sceglie un'agenzia sulla base del passaparola. Nel 65% dei casi si scegli una destinazione sulla base del passaparola (salvo poi andare su internet per cercare offerte sulla destinazione). Non ho ancora visto nessuno entusiasta di aver comprato su expedia se non per il prezzo, o comunque lei ha più possibilità di rendere entusiasti i suoi clienti, stimolandoli (offerte mirate, memoria di esigenze e gusti, verifica della soddisfazione al ritorno, concorsi fotografici, apertura di una community dei suoi clienti, informazioni su vari temi, ricerche...che ne so il messico ed i libri che parlano di messico oppure le migliori discoteche del mondo...e si trova tutto in internet...può fare lei il lavoro che farebbero loro e proporlo come un suo valore aggiunto...in fondo è più esperta di loro....o no?).Potrei continuare a lungo, quello che voglio dirle è: con questa mentalità, con questa capacità di analisi non perda il suo entusiasmo. Quando chiude al pubblico non scriva ad Assotravel ma scriva le azioni che vuol realizzare nel corso del 2008 e da settembre per migliorare il rapporto con i suoi clienti e verificarne il livello di soddisfazione, a questo aggiunga azioni per affermarsi come punto di riferimento e cosa le manca (una bacchetta magica, un database, la lampada di aladino, un tecnico per farle un sito semplice ma efficace aggiornabile in tempo reale su cui indirizzare i suoi clienti via email o via sms)Un affettuoso saluto.
Francesco Granese


Grazie della bella risposta piena di spunti. Mi è piaciuto tanto quando scrive: "Non si possono avere più (se tutto va bene) clienti semplicemente fedeli, ma clienti entusiasti dell'agenzia, che scelgono di andare solo in quella agenzia, che convincono altri ad andare in quella agenzia. Nell'80% dei casi si sceglie un'agenzia sulla base del passaparola. Nel 65% dei casi si scegli una destinazione sulla base del passaparola (salvo poi andare su internet per cercare offerte sulla destinazione). Non ho ancora visto nessuno entusiasta di aver comprato su expedia se non per il prezzo, o comunque lei ha più possibilità di rendere entusiasti i suoi clienti.." Frequento il vostro blog dall'inizio della sua costituzione e lo trovo sempre molto utile e stimolante. Su Assotravel sono sempre documentata tramite Travelco. Certamente la autorizzo a pubblicare la mail se lo ritiene utile ad aprire un dibattito - magari correga refusi ed errori avrei dovuto inforcare gli occhiali e rileggere bene prima di spedire la mai. Cordialmente Sabrina

martedì 29 luglio 2008

Le Agenzie di Viaggio on line inciampano ma non cadono

Le agenzie di viaggi on line stanno attraversando un momento difficile: l'aumento del costo del carburante ha indotto molte di esse a effettuare forti tagli sui voli e ad applicare tariffe salate e alti costi di gestione dei bagagli per farvi fronte, con un conseguente forte calo della domanda turistica, non più in grado di sostenere tale aumento di prezzi e di commissioni. A ciò si aggiunge la forte competizione praticata da compagnie aeree, crociere e hotel, che sempre più, attraverso i loro portali, riescono a fidelizzare clienti con i loro programmi frequent flyer, sconti e offerte esclusive per chi prenota direttamente dal loro sito, "rubando" consistenti fette di mercato alle Agenzie di Viaggio on line. Ma le agenzie di viaggio non si scoraggiano e tentano il contrattacco: molti portali, tra cui Orbitz ed Expedia, si sono già attivate con programmi fedeltà on line per riconquistare terreno...chi vincerà la sfida?
v. articolo http://www.bookingblog.com/agenzie-di-viaggio-on-line-inciampano-ma-non-cadono-per-il-momento/

martedì 22 luglio 2008

Fuel Surcharge e ruolo delle Associazioni, aderire o non aderire?

Senza peli sulla lingua ed in modo un po' informale ecco la conversazione tra l'agente di viaggio Fabrizio e Granese di Assotravel. Il primo dice quello che pensa il secondo pure. Le aspettative dell'agente di viaggio nei confronti del mondo associativo che resta un punto di riferimento (a quanto sembra) nel bene e nel male. Il tutto innescato dalla calda estate dei carburanti...


Spett.le ASSOTRAVEL ,scrivo solo due righe per porre una domanda di carattere tecnico e la stessa email è stata inviata anche a FIAVET:Come possiamo contrastare e difendere la faccia delle agenzia di viaggi nei confronti dei Tour Operators che speculano su adeguamenti del prezzo del carburante?.. Ventaglio caraibi = €. 190 - - - - Veratour caraibi € 149-----Condor €. 155, e così via dicendo. Il bello è che alle agenzia di viaggi viene commissionato (sai cosa importa il commissionamento del carburante).Ma il prezzo del petrolio non è lo stesso per tutti?..come si può pensare che la gente si fidi delle agenzia di viaggi quando gli stessi operatori giocano al rialzo con i prezzi accessori?. E le associazioni di settore non dicono niente????Noi ci teniamo ai nostri clienti e siamo sicuramente stanchi di dover giustificare il prezzo del petrolio che è sicuramente alto, ma siamo soprattutto stanchi di giustificare chi ci marcia sopra. E' vero che non siamo iscritti come agenzia alla vs associazione ma, se il silenzio è il biglietto da visita, ci guardiamo bene dal farlo. Siamo in contatto con oltre 50 agenzie (in aumento giorno per giorno) e siamo pronti a finire sui giornali. Striscia la Notizia ci ha già chiesto quando può venire da noi. Poi, però, non fate come si fa di solito in Italia che si prende la palla al balzo per saltare agli onori della cronaca quando arriva l' interesse dei media...a quel punto saremo noi a far notare del silenzio delle associazioni competenti.
Cordiali saluti, Fabrizio



Egregio Signor Fabrizio, Assotravel sin dallo scorso 26 giugno ha scritto al Sottosegretario Brambilla, alle reti dei network ed alla stessa Astoi per segnalare il grave problema ed il disagio degli agenti di viaggio nei confronti dei propri clienti (se le interessa una ricostruzione dei vari passaggi può consultare il nostro blog http://agenziediviaggioturismo.blogspot.com) oltre che siti come guida viaggi o ttg. Il prossimo 24 luglio inoltre ci incontreremo con Astoi per discutere del grave problema.Il nostro Servizio Legale sta studiando una soluzione cosa non facile perchè, oltre che da condividere, è pur vero che il prezzo del petrolio sta aumentando come constaterà (lei, noi e i suoi clienti) ogni volta che si reca a fare rifornimento con laua auto. Comunque se lei e le altre agenzie citate nella sua lettera siete tanto interessate al nostro operato al punto da chiedercene conto (che sembra lo sport preferito degli "agenti di viaggio non aderenti alle associazioni") le consigliamo di affiliarsi e di praticare lo stesso sport da tesserato con tutte le garanzie che questo comporta e, the last but not the least, a rafforzare il lavoro che quotidianamente svolgiamo per la nostra categoria.
Cordiali saluti
Il Direttore
Francesco Granese


Egr Sig. Granese, Le rubo ancora un minuto del Suo tempo con questa mia ultima email.Mi auguro che sia così come dice Lei, dato che potrebbe essere uno spunto per credere che le associazioni a qualcosa servono. Il prezzo dell'avio aumenta per tutti gli operatori nella stessa maniera. Ciò che non capiamo è come si possa accettare la speculazione, dato che è facile da individuare nei prezzi esposti da alcuni tra i più importanti T.O.La ringrazio, inoltre, per il consiglio di affiliarci...sicuramente valuteremo la cosa una volta accertato il reale lavoro svolto. Più che parole, preferiamo i fatti e, mi creda, il supporto non è migliore se c'è una tessera di mezzo. Non credo, comunque, che spetti a noi dimostrare che le associazioni di settore servono a tutelare il lavoro degli agenti di viaggio.Inoltre bisogna anche capire che esistono voci fuori dal coro, che non sono interessate ad una tessera o ad un intervento di chissà quale genere. Personalmente faccio questo lavoro da 20 anni e non ho mai chiesto l'intervento di una associazione, ma non concepisco che si debba pagare una tessera per avere risposte. Se è la differenza che volete creare, ci siete riusciti in pieno. O paghi e ottieni o non paghi e non ottieni.Anche noi, nel nostro piccolo, svolgiamo un lavoro di rafforzamento per la categoria, cercando di aprire gli occhi ai clienti su quanto accade nel mondo del turismo, dove circolano tante belle immagini e parole a dispetto della verità nuda e cruda. E questo lo facciamo senza esigere tessera, cercando di tutelare l'immagine degli agenti di viaggio che si fanno il classico "mazzo a tarallo" facendo davvero ottime consulenze e che rischiano di passare per scorretti quando si trovano a dover giustificare l'"adeguamento carburante" Visto che, come tutti coloro che lavorano, cerchiamo di tirare fine mese ed abbiamo anche la famiglia da mantenere, Le garantisco che lo sport che prediligiamo è quello di evitare di rimetterci la faccia di fronte a situazioni penose come questa e La invito (mi perdoni la franchezza, comunque paragonabile alla Sua) a non considerare le mie parole come un tiro al piccione....aderente o non aderente all'associazione, rimane sempre spiacevole constatare che si aprono blog, si discute ma non si fa niente di effettivo per la risoluzione del problema che non è presente solo adesso, ma da diverso tempo.
Cordialmente, Fabrizio Gentile



Signore, sono fermamente convinto che se tutti gli agenti di viaggio fossero iscritti ad un'associazione e questa fosse quindi in grado di prendere iniziative forti (per esempio pagine sui quotidiani nazionali) la categoria sarebbe realmente tutelata. La prova contraria, purtroppo per lei non esiste, e quindi il mio postulato regge.Tutte le associazioni di categoria si basano sui contributi degli associati, per cui devo per forza distinguere se un'azienda che si rivolge a noi è associata o meno. Non siamo un soggetto pubbligo...ancorchè di categoria nè il Fatebenefratelli. Una cosa è certa: le associazioni (ed il lavoro di chi si fa qualcosa di molto simile a quello che si fa lei) si criticano da "dentro" e non dal "di fuori" specie quando scoppia il bubbone e si aspetta di essere tutelati e si chiede conto dell'operato. Mi scusi, io non ce l'ho con lei ma lei è solo uno dei tanti. Quegli stessi che ci chiamano durante le emergenze e ci chiedono assistenza legale gratuita come se fossero associati, il modulo di qua, la precisazione di qua. Comunque, fatte salve le eccezioni che confermano la regola, per essere risposti o avere servizi da noi occorre essere associati così come presso la sua agenzia occorre pagare per avere i biglietti. Non capisco come non possa concepirlo.
Con cordialità (veramente)
Francesco Granese
ps: se permette lo metterai quasi quasi sul nostro blog questo scambio di vedute anche se un po' informale



Egregio,io rimango della mia come Lei della sua e concepisco fin troppo bene ciò che Lei espone...non concepisco che non si capisca che noi, come Voi, siamo intermediari. Se al tour operator non paghi l'assurdo adeguamento carburante, i biglietti non li hai e questo non per colpa nostra, visto che non siamo noi a prenotare le strutture ed i voli, ma loro. E qui torniamo al teorema iniziale che ha portato allo scambio di emails. Il Suo paragone dei biglietti, mi dispiace, lo devo smontare in questo modo.Mi auguro, e con questo gioco contro me stesso, che possiate davvero fare qualcosa e questo per il bene di tutti, associati e non associati. Se così sarà, sarò il primo a sostenere a spada tratta le motivazioni che vi spingono ad esistere come Associazione, anche come voce fuori dal coro (mantengo fede alla mia idea). La ringrazio per lo scambio di idee, che può tranquillamente esporre sul blog (io girerò la conversazione alle 48 reali agenzie che sono in contatto con me). Un pò di civile scambio di opinioni non può che far bene alle cause e, magari, dare una scossa a qualcuno che se ne sta fermo in attesa che venga buona. Un cordialissimo (sincero anche per me) in bocca al lupo, Fabrizio

FEDERTURISMO CONFINDUSTRIA E CONFCULTURA FIRMANO PROTOCOLLO D'INTESA

Il presidente di Federturismo Confindustria, Daniel John Winteler, il presidente di Confcultura, l'Associazione delle imprese private che gestiscono i servizi per la valorizzazione, fruizione e promozione dei beni culturali, Patrizia Asproni, hanno firmato un protocollo d'intesa per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese nel quadro dello sviluppo dell'industria turistica. L'accordo riconosce e promuove lo stretto collegamento tra lo sviluppo del turismo e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano, l'integrazione di quest'ultimo nella filiera del turismo e la necessità di sviluppare la sua fruizione in collegamento con i diversi tipi di turismo. Federturismo Confindustria e Confcultura collaboreranno nelle azioni di rappresentanza esterna sui temi ritenuti di strategico interesse per il settore dei beni culturali e svilupperanno insieme iniziative sul territorio .

martedì 8 luglio 2008

Guidaviaggi.it: Ryanair ancora sotto la lente Ue


Guidaviaggi.it: Ryanair ancora sotto la lente Ue: "Ryanair ancora sotto la lente Ue
Aperta un'indagine sugli aiuti concessi dall'aeroporto di Bratislava

La Commissione Europea ha aperto un'indagine sugli aiuti concessi a Ryanair dall'aeroporto di Bratislava: la decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. L'organismo ha chiesto alle autorità aeroportuali la documentazione relativa all'intesa in base alla quale la low cost beneficerebbe della riduzione delle spese aeroportuali del 31% per le destinazioni già esistenti e del 48% per i nuovi collegamenti. Bruxelles dubita che le agevolazioni concesse, ritenute aiuti di Stato, possano essere compatibili con le norme sul mercato unico e ha intimato al Paese di fornire i chiarimenti richiesti entro un mese."


La strategia di comunicazione (e di azione) di Ryanair si conferma sfrontata: da un lato si predica e dall'altro si razzola (parecchio).


Un periodo difficile questo per Ryan Air, che ha subito un crollo in borsa a Dublino che potrebbe causare la chiusura del bilancio annuale della compagnia irlandese in rosso (leggi l'articolo).

mercoledì 2 luglio 2008

Abolito l'elenco "clienti e fornitori"

E' stato pubblicato lo scorso 25 giugno in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 147) il d.l. 112/2008 che sancisce la fine dell’obbligo dell’elenco clienti - fornitori.

L’art. 33 del dl 112/2008 prevede infatti, l’abrogazione del comma 4 bis dell’art. 8 bis del Dpr 322/98 che nell’ambito della comunicazione annuale dati IVA, disciplinava gli obblighi relativi all’elenco clienti fornitori.

Lo stesso dl 112 provvede anche alla cancellazione delle sanzioni collegate ed anche eventuali violazioni commesse precedentemente a riguardo non sono più punibili.

Il provvedimento è entrato in vigore lo stesso giorno della pubblicazione.
Da Servizio Legale Confindustria Assotravel

Si rinuncia a tutto ma non alla vacanza


é quanto emerge da una interessante ricerca realizzata da Interactive Market Research e pubblicata da Datamanager.it. Il dato interessante è che il 37% degli italiani ritiene importante, utile o comunque non eliminabile l'assistenza dell'agenzia di viaggi. Al di là dei dettagli contenuti nella ricerca e cui vi rimandiamo sono applicabili alcune riflessioni. Da tempo sosteniamo che è senz'altro vero che la vendita diretta del prodotto turistico è stata esaltata dalle opportunità offerte dal web, ma senz'altro ha inciso principalmente sulla "fetta" del fai da te.
Tale quota di mercato negli anni '90 si aggirava su un 80-75% dei viaggiatori ricordando che circa il 50% degli italiani andava in vacanza tutti gli anni e che un 80% del restante 50% non ci andava quasi mai. All'interno di questo quadro del decennio scorso forse sfuggiva, ma solo in parte, chi si recava da parenti amici e conoscenti e comunque presso seconde case, ma era un dato assolutamente accertato.
Ora il 20-25% di clienti di agenzia degli anni '90 andrebbe messo in relazione con il 37% rilevato dalla ricerca per cui lo share delle imprese di intermediazione e produzione di vacanze dovrebbe essere addirittura cresciuto. Il dato appare sostenibile e non incerto rispetto ai bilanci delle imprese poichè, purtroppo, nel frattempo si sono compressi i margini sia in termini assoluti (per le politiche adottate da vettori e tour operator) che rispetto all'inflazione ed al potere di acquisto. Un dato che deve far riflettere ripromettendoci di operare una analisi completa della ricerca citata

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martedì 1 luglio 2008

Ryanair nel mirino dell'Ue

Aperta un'indagine per aiuti di stato sullo scalo di Francoforte-Hahn da un 'articolo di www.guidaviaggi .it. Ryanair si conferma estremamente spregiudicata nel campo della comunicazione poiché sono costanti le critiche che provengono dall'azienda irlandese per gli aiuti di stato a compagnie come Alitalia. Peccato che gli aiuti che provengono dal più isolato aeroporto che voglia avere traffico passeggeri sia esattamente la stessa cosa dal momento che le società aeroportuali sono sì soggetti di diritto privato, ma che annoverano nel proprio capitale sociale Enti come Province, Regioni e Comuni. Pertanto occorre che avvenga una valutazione da parte di questi ultimi soggetti non solo dei comportamenti che portano ad un sostegno artificioso della compagnie aeree low cost, ma anche della loro responsabilità nei comportamenti più spregiudicati da parte di queste ultime. La commissione europea è già intervenuta più volte per rimarcare che la tutela del consumatore sui siti delle compagnie low cost non è propriamente perfetta. per saperne di più