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martedì 1 giugno 2010

Si torna in Thailandia: apprezzamento da parte di Assotravel per il pronto aggiornamento della scheda

Come è noto la pericolosità di una destinazione può essere definita solo da un soggetto super partes come per l'appunto in Italia la Farnesina. Condividiamo infatti l'assoluta esigenza di garantire la sicurezza dei viaggi e l'incolumità delle persone che si affidano alla agenzie di viaggio per scegliere un periodo di vacanza e di rigenerazione delle proprie energie. Tutto questo non è ininfluente, come sappiamo bene, per il "tema penali", ma è giusto che sia così e che ci sia un punto preciso entro il quale queste siano dovute e oltre il quale invece il cliente fa una scelta che lo obbliga a riconoscere il mancato guadagno alle imprese. In questo contesto il ruolo della Farnesina vede aggiungersi al compito primario di tutelare l'incolumità dei connazionali anche quello, subito dopo, di definire "di rimbalzo" gli aspetti economici dei rapporti contrattuali in essere.

Ben venga allora un'attenta valutazione che si traduce in un puntuale aggiornamento della "scheda paese della Thailandia", punto di riferimento essenziale tenuto conto che questa destinazione, nell'ambito del lungo raggio, è tra le più gettonate sia in termini assoluti che relativi all'area.

Ecco di seguito la scheda paese ufficiale:

La situazione in Thailandia appare in via di normalizzazione e negli ultimi giorni non si sono verificati episodi di violenza. Le Autorità thailandesi dichiarano che la situazione è attualmente sotto controllo ed il 29 maggio hanno revocato il coprifuoco, che era stato imposto dal 19 maggio a Bangkok ed in altre 23 province del Nord e Nord Est del Paese. Rimane però in vigore lo stato di emergenza – che conferisce alle Autorità più accentuati poteri in materia di gestione dell’ordine pubblico – nella capitale e nelle seguenti province: Nonthaburi, Pathum Thani, Nakhon Pathom, Ayutthaya, Chon Buri, Chiang Mai, Chiang Rai, Lampang, Nakhon Sawan, Nan, Khon Kaen, Udon Thani, Chaiyaphum, Nakhom Ratchasima, Si Saket, Ubon Ratchathani, Nong Bua Lumphu, Mahasarakham, Roi Et, Sakhon Nakhon, Kalasin, Muk Da Han and Samutprakarn.

La situazione politica rimane comunque tesa e non si può escludere del tutto il ripetersi di episodi di violenza in particolare nella capitale. A tutti i connazionali temporaneamente presenti o che si apprestino a compiere un viaggio nel Paese si consiglia di tenersi alla larga da eventuali assembramenti o manifestazioni e di registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it. Si raccomanda altresì di tenersi continuamente aggiornati sull'evoluzione della situazione, attraverso gli organi di informazione locali ed internazionali, il proprio albergatore o l’agente di viaggio.

Si sconsigliano viaggi nel distretto di Kantharalak (nella provincia di Si Sa Ket) ed in prossimità del suo confine con la Cambogia, per via della presenza militare dovuta ad una disputa di confine recentemente risollevata con violenti scontri. Frequenti sono gli atti terroristici nelle province meridionali del Paese. A causa del proliferare del terrorismo separatista, vige dal 2005 lo stato di emergenza nelle province del sud (ove risiede la maggioranza della popolazione musulmana) di Yala, Narathiwat e Pattani, nonché nei distretti di Jana, Nathawee, Thepha e Sabayoi (nella Provincia di Songkhla). Si raccomanda di evitare viaggi nelle predette zone, se non motivati da effettiva necessità e, in ogni caso, di informarsi sull'evoluzione della situazione prima della partenza e di segnalare all'arrivo la propria presenza all'Ambasciata italiana a Bangkok, attenendosi scrupolosamente durante la permanenza ai suggerimenti forniti.

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