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mercoledì 30 aprile 2008

PETER SHERRARD (RYANAIR) COLPISCE ANCORA.

Ryanair avrà sicuramente avuto un ruolo importante per cambiare il mercato del trasporto aereo, ma continua a peccare di stile manageriale.
Probabilmente il taglio “low cost”, prerogativa della compagnia irlandese, è stato applicato come criterio anche per la selezione dei manager che dovrebbero curarne l’immagine.
Tra questi brilla Peter Sherrard responsabile della comunicazione della compagnia aerea, toni sempre esasperati e ineleganti e un taglio comunicazionale sicuramente rivedibile.
La serie di autogoal dello Sherrard è veramente straordinaria.
Prima (luglio 2007) definisce le agenzie di viaggio “i parassiti del mercato” (nonostante queste detengano ancora l’80% del controllo del mercato turistico, garantendo quella sicurezza e quel confronto diretto con il cliente che il filtro dei call center di Ryan Air 80 cents al minuto e tanti dissevizi non può e non vuole offrire).
Peccato che proprio in contemporanea il Commissario Europeo per i consumatori bacchetti i siti delle compagnie aeree (Ryanair compresa) per scarsa trasparenza. (http://www.appuntidigitali.it/321/pubblicita-ingannevole-delle-linee-aeree-nel-mirino-della-commissione-europea)
Poi (dicembre 2007) sostiene la pubblicazione di un calendario Ryanair in cui le hostess della compagnia appaiono ammiccanti e in bikini, scatenando così la sollevazione di una intera categoria privata della propria credibilità.
Quindi nel micidiale mirino di Peter Sheppard è finito lo stesso governo italiano, accusato letteralmente di “falsi reclami fabbricati dal governo stesso” (sic!) poi di “ abuso sistematico delle leggi della concorrenza” e infine del tentativo di cospirazione per “bloccare le tariffe basse”.
Come se non bastasse, “dulcis in fundo”, la settimana scorsa critica il prestito ponte di 300 milioni di euro del governo italiano (http://www.mondoviaggiblog.com/2008/04/29/ryanair-fermare-un-ulteriore-aiuto-di-stato-illegale-da-e300-milioni-ad-alitalia), finendo poi Domenica 27 sugli schermi di Reporter tra quelli che prendono contributi dagli aereoporti italiani (http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=30129724) . Un bilancio comunicazionale assolutamente disastroso e un volare estremamente basso al contrario degli aerei della compagnia, almeno fino a quando lo Sherrard non prenderà il brevetto di pilota per risparmiare ed essere così più “low cost”
L’unica consolazione? Il turnover dei manager di Ryanair è piuttosto veloce, speriamo bene!

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