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mercoledì 25 giugno 2008

Il Caso Maxitraveland

L’ennesimo episodio di un tour operator in difficoltà pone l’intera categoria in difficoltà nei confronti dei consumatori. Abbiamo il dovere di riflettere attentamente su questo episodio poiché tutti noi abbiamo un’immagine che stiamo faticosamente mantenendo o incrementando a dispetto dei messaggi che vorrebbero le agenzie di viaggio già morte e seppellite.
In primo luogo occorre essere in grado di comunicare adeguatamente con i consumatori, far comprendere che non è stato proposto loro il primo operatore che è capitato ma un organizzatore con un buon rapporto qualità prezzo. Purtroppo l’estrema delicatezza del pacchetto turistico (differito nel tempo e nello spazio e con tantissime aspettative da parte dei nostri clienti) impedisce di trattare un caso come questo così come si affronta il fallimento di un pastificio, ad esempio e cioè passando a quello successivo.
Il Servizio Legale di Confindustria Assotravel ha assistito centinaia di imprese associate e non (per questo caso purtroppo speciale) e quello che segue è una puntualizzazione in merito su cui vale la pena di riflettere oltre quelli che sono gli aspetti più strettamente giuridici.
Il caso di tour operator che non sono in grado di fornire i servizi acquistati è piuttosto grave in termini di immagine per l’agenzia ed in genere per tutto il settore, poiché difficilmente questa situazione potrà essere risolta senza strascichi negativi. Dal punto di vista strettamente giuridico, ci troviamo, normalmente, in una fase antecedente alla dichiarazione di fallimento, in cui l’organizzatore, nei fatti o attraverso una specifica comunicazione, si dichiara impossibilitato a fornire le prestazioni già confermate e per le quali ha anche incassato le cifre previste.

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