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lunedì 21 febbraio 2011

Egitto-quesito su biglietto aereo


Buongiorno, in data 29 dicembre 2010, prima della crisi egiziana ho acquistato 2 biglietti Alitalia per il Cairo, oggi la compagnia sostiene che solo in caso di emergenza confermata e avviso della Farnesina nelle 24 ore precedenti il volo posso ottenere il rimborso, vi risulta corretto?

Vorrei evitare di arrivare a ridosso della data, immagino che - data la situazione - sia buona regola, trattandosi di turismo, evitare la destinazione.
Come posso ottenere rimborso?

Grazie

Lettera firmata

1 commento:

Assotravel Confindustria ha detto...

Salve,
le risponderemo in termini molto pratici: non partire e non affrontare alcuna penale dipende essenzialmente dalla permanenza o meno della dichiarazione di destinazione "a rischio" da parte della Farnesina.
Se si andasse ad un eventuale contenzioso presso un giudice infatti, la compagnia aerea dovrebbe dimostrare se alla data della partenza si poteva partire in tutta sicurezza o meno secondo l'unico soggetto preposto a questo e cioè il Ministero Affari Esteri.
Detto ciò va appena notato che la nostra associazione ha stabilito un accordo - assolutamente orientativo e senza valore di legge- con Federconsumatori, Movimento Consumatori e Adiconsum che pone la permanenza del warning della Farnesina a una settimana prima dalla partenza. In altre parole se a una settimana prima dalla partenza permane si può rinunciare al viaggio senza perdere niente.
Come vede è comunque un criterio utile, cui si stanno attenendo molti tour operator, che va incontro a quell'esigenza che lei lascia trasparire nel suo quesito. Tra l'altro tenga presente che la Farnesina prima di far rientrare un warning pondera con estrema attenzione le sue mosse per cui se decide per il "via libera" si può essere estremamente sicuri per la propria incolumità.
Il nostro accordo ha un valore orientativo nel senso che in ogni caso tour operator e clienti restano liberi di regolare diversamente il proprio comportamento salvo poi quanto verrà definito da un eventuale giudice. Quello che è certo, e la sua lettera lo dimostra, che il termine di una settimana è improntato al buon senso e alla tutela di tutte le esigenze dando ovviamente priorità a quella dell'incolumità dei viaggiatori
Anche in altre occasioni le compagnie aeree hanno dimostrato di procedere secondo schemi "propri". In particolare Assotravel nel caso dell'epidemia di influenza suina in Messico nel 2009 ha chiesto formalmente (a mezzo raccomandata A/r) all'Enac che tipo di indicazioni dava alle compagnie aeree in questi casi sottolineando che queste non potevano avere comportamenti difformi dalla legge.
Teoricamente quindi lei può dare disdetta oggi e ottenere il rimborso o un nuovo biglietto aereo, ma non perdere i suoi soldi. Tutte le altre soluzioni possono essere sottoposte al vaglio di un giudice presso il quale, dal suo punto di vista, andrà o dimostrato, come si è detto, che alla data della partenza Il Cairo era "turisticamente impraticabile" oppure che il termine tra il rientro del warning e la partenza era troppo a ridosso. Come si vede sarebbe stato quanto mai opportuno assumere autonomamente il termine di una settimana per chiarire tutti i rapporti ed evitare di far viaggiare i clienti sulla lama di un rasoio pur salvaguardando, una volta risolti i problemi legati alla loro sicurezza, il diritto a viaggiare avendo pagato un biglietto.
Cordialmente
Servizio Legale Assotravel