wibiya widget

mercoledì 2 maggio 2012

Adv e fiscalità: commercialisti alla prova

In tempi di crisi, con una normativa che mette a dura prova anche i commercialisti più attenti, ha lanciato l’allarme Andrea Giannetti, presidente di Confindustria Assotravel, nel seminario organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Milano sul difficile rapporto tra professionisti del fisco, agenzie di viaggi e t.o.. 
«Senza un commercialista le agenzie non possono stare sul mercato – ha detto Giannetti – ora bisogna padroneggiare anche i sistemi informatici, spesso manca il tempo di aggiornarsi». Soprattutto per la massa di micro-imprese con meno di 10 addetti, e fatturato sotto i 2 milioni l’anno. «Qui il lavoro vale fino al 75% dei costi, i margini sono minimi, un errore fiscale può risultare devastante».
Complica il quadro anche il fatto che ormai tutti-fanno-tutto. «Non c’è più differenza tra una agenzia di medie dimensioni e un t.o., l’assetto fiscale è lo stesso», dice Giannetti. E a poco riesce la difesa di Confidustria. «Trattiamo con istituzioni che non sono sulla nostra lunghezza d’onda – riporta Giannetti – siamo riusciti a eliminare l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per le agenzie, ma affrontiamo i limiti di un intero sistema, dove i soggetti sono di piccole dimensioni, e le agenzie agiscono senza legami con i tour operator».
Per contenere i danni si potrebbe partire da piccole cose. «Non capisco come sia stato possibile bloccare l’accesso dall’Italia ai siti di gioco esteri – protesta Giannetti – e non si possa fare lo stesso con i portali di prenotazione online. Ci sono aziende straniere di questo settore che non emettono fatture a fronte dei pagamenti delle nostre agenzie». Mentre il turismo è uno dei settori più trasparenti: «Dove non si può fare del nero – conclude Giannetti – non c’è prodotto più tracciabile del movimento delle persone venduto in agenzia»

Nessun commento: