Con una lettera aperta rivolta al Presidente dell'Enac, Vito Riggio, e per conoscenza ai rappresentati delle principali associazioni dei consumatori, Andrea Giannetti stigmatizza il comportamento assunto da alcune compagnie aeree in occasione della recente "crisi" generata dalla epidemia di influenza A in Messico. Ci si riferisce alla richiesta inderogabile di penali formulata da alcune compagnie aeree per le rinuncie da parte dei clienti delle agenzie di viaggio a viaggiare nel paese centroamericano dopo che la Farnesina aveva ufficialmente sconsigliato viaggi su questa destinazione.
Abbiamo riscontrato, afferma Giannetti nella sua lettera che "l'atteggiamento assunto -in poche parole- è stato quello di chi non riconosce le regole di diritto e le consolidate applicazioni giurisprudenziali, come se si trattasse di "un mondo a parte"".
Com'è noto invece nel periodo che va dalla dichiarazione ufficiale da parte della Farnesina con cui si sconsigliavano viaggi nel Paese fino al rientro di tale provvedimento è invece possibile per i clienti risolvere il contratto senza penali essendone mutata la natura.
Il viaggio non risulta infatti più fruibile in quanto mutate le condizioni per un'accoglienza (ottimale) nel paese di destinazione.
"Sono invece numerosi i casi - si legge nella lettera - in occasione dell'emergenza Messico di compagnie aeree di linea utilizzate per la costruzione dei viaggi a catalogo o taylor made da parte degli operatori turistici che non hanno inteso riconoscere gli stessi principi giuridici applicati dagli stessi organizzatori in ossequio alla legge. Sono state quindi applicate inderogabilmente le penali in numerosi casi, che se necessario siamo pronti a dettagliare, tanto meno sono state assunte soluzioni come il differimento nel tempo del viaggio o l'offerta di passaggi aerei su altre destinazioni o il rilascio di un bonus. Non riteniamo corretto tale comportamento e richiamiamo la Sua sempre puntuale attenzione affinché l'Ente chiarisca questo punto e vigili in futuro su tali comportamenti".
Abbiamo riscontrato, afferma Giannetti nella sua lettera che "l'atteggiamento assunto -in poche parole- è stato quello di chi non riconosce le regole di diritto e le consolidate applicazioni giurisprudenziali, come se si trattasse di "un mondo a parte"".
Com'è noto invece nel periodo che va dalla dichiarazione ufficiale da parte della Farnesina con cui si sconsigliavano viaggi nel Paese fino al rientro di tale provvedimento è invece possibile per i clienti risolvere il contratto senza penali essendone mutata la natura.
Il viaggio non risulta infatti più fruibile in quanto mutate le condizioni per un'accoglienza (ottimale) nel paese di destinazione.
"Sono invece numerosi i casi - si legge nella lettera - in occasione dell'emergenza Messico di compagnie aeree di linea utilizzate per la costruzione dei viaggi a catalogo o taylor made da parte degli operatori turistici che non hanno inteso riconoscere gli stessi principi giuridici applicati dagli stessi organizzatori in ossequio alla legge. Sono state quindi applicate inderogabilmente le penali in numerosi casi, che se necessario siamo pronti a dettagliare, tanto meno sono state assunte soluzioni come il differimento nel tempo del viaggio o l'offerta di passaggi aerei su altre destinazioni o il rilascio di un bonus. Non riteniamo corretto tale comportamento e richiamiamo la Sua sempre puntuale attenzione affinché l'Ente chiarisca questo punto e vigili in futuro su tali comportamenti".
Nessun commento:
Posta un commento