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lunedì 9 luglio 2007

Le low cost continuano a fare i conti senza l'oste


Una recente tavola rotonda del TTG (http://www.ttgitalia.com/pagine/Lowcost_tavola_rotonda_ttg.aspx) ripropone le riflessioni di una serie di operatori low cost (Edmondo Boscoscuro, business development e marketing manager di Air Italy; Alfons Claver, direttore internazionale marketing di Vueling; Letizia Orsini, country manager Italia di Tuifly; Valeria Rebasti, general manager marketing Italia di Jet2.com; Alessia Viviani, direttore marketing e vendite Italia di Ryanair) in merito ad un (mini)sondaggio (http://www.ttgitalia.com/pagine/risultati_lowcostadv.aspx) sulle agenzie di viaggio (accettabile nei risultati finali anche se non si comprende bene il campione come fosse composto o se si trattava di un sondaggio basato su"volontari").

Certo sarebbe stato più interessante se al dibattito fosse stato presente anche qualche agente di viaggio o, meglio ancora, qualche rappresentante sindacale di agenzie di viaggio.
Sarebbe stato rimarcato come il mercato sia ancora detenuto all'80% dalle agenzie di viaggio tradizionali e come i clienti stiano tornando in agenzia (anche se il fenomeno non è certo univoco). In tutto questo è un dato di fatto che una parte interessante del fatturato dei vettori low cost (Confindustria Assotravel stima un 20%) sia realizzato attraverso le agenzie di viaggio tradizionali. E' un segnale importante per le stesse agenzie, per i vettori low cost ma anche per quelli di linea (che cercano disperatamente ed a volte istericamente di diventare low cost quando non sono nati come tali).
E' interessante notare come alcuni rappresentanti dei vettori low cost non intendano neppure considerare il fenomeno e non si pongano neanche il problema, ma alcuni in verità sono molto attenti a questo fenomeno. Mentre ci sarebbe piaciuto poter analizzare almeno il dato percentuale di quanti agenti di viaggio considerano le low cost le "artefici della loro rovina".

Ci sembra un modo semplicistico di ragionare da qualunque parte provenga (agenti di viaggio compresi), piuttosto va sostenuto quanto emerge anche da parte di alcuni partecipanti alla tavola rotonda e cioè che le low cost si stanno trasformando, per alcuni ed in alcuni casi, da minaccia in opportunità.
Il cliente che viene in agenzia per richiedere un biglietto low cost è in molti casi un cliente attento che non viaggia necessariamente in tutte le occasioni al minimo del costo, ma è un cliente attento ed in grado di valutare le opportunità e la qualità e possono quindi essergli fatte delle proposte a patto di gestirne i dati e di poterlo raggiungere successivamente.

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