Fortemente voluto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Michela Vittoria Brambilla, è stato presentato a Roma il nuovo comitato per la razionalizzazione della formazione turistica, composto da 15 docenti e accademici provenienti da varie università italiane.«Raccogliamo l’istanza del 32% degli imprenditori turistici italiani che, secondo una recente indagine Isnart, giudicano “strategica” per il successo del settore una formazione adeguata e professionalizzante, visto che tra gli occupati nel turismo solo il 24% può vantare un percorso formativo professionale».Coordinatore del comitato sarà Armando Peres, che ha già stilato una tempistica: «Entro tre o quattro mesi il comitato presenterà i risultati di un lavoro di monitoraggio dell’attuale sistema formativo con tutte le idee e i contenuti che dovranno comporre il nuovo Piano nazionale per una formazione d’eccellenza».
«Da questa iniziativa» ha dichiarato il presidente di Confindustria Assotravel, Andrea Giannetti, «non possiamo che aspettarci un miglioramento dell’offerta formativa nel suo complesso» ricordando che «il tema della formazione è assolutamente fondamentale per le imprese turistiche ed in particolare per le agenzie di viaggi sia nel caso in cui esse operino come intermediari che come organizzatori. Le competenze tecniche-turistiche evolvono di continuo e costituiscono uno zoccolo duro, ma è ormai paritaria la contemporanea esigenza di personale in grado di essere quanto meno interprete delle azioni di marketing - e di micromarketing - oggi possibili anche per una piccola agenzia grazie alle opportunità offerte da internet. Quanto poi alle competenze ingenerate da queste opportunità è di tutta evidenza la loro importanza».Nel corso della presentazione del comitato è stato anche evidenziata la necessità di una razionalizzazione della formazione turistica: attualmente, nel nostro Paese ci sono circa 120 corsi di laurea, master di primo e secondo livello, che sfornano – ognuno – circa 100 giovani risorse l’anno, solo in parte assorbiti dalle imprese turistiche, semplicemente perché escono con una preparazione che non è in linea con le esigenze dell’azienda turistica che opera sui mercati.
«Da questa iniziativa» ha dichiarato il presidente di Confindustria Assotravel, Andrea Giannetti, «non possiamo che aspettarci un miglioramento dell’offerta formativa nel suo complesso» ricordando che «il tema della formazione è assolutamente fondamentale per le imprese turistiche ed in particolare per le agenzie di viaggi sia nel caso in cui esse operino come intermediari che come organizzatori. Le competenze tecniche-turistiche evolvono di continuo e costituiscono uno zoccolo duro, ma è ormai paritaria la contemporanea esigenza di personale in grado di essere quanto meno interprete delle azioni di marketing - e di micromarketing - oggi possibili anche per una piccola agenzia grazie alle opportunità offerte da internet. Quanto poi alle competenze ingenerate da queste opportunità è di tutta evidenza la loro importanza».Nel corso della presentazione del comitato è stato anche evidenziata la necessità di una razionalizzazione della formazione turistica: attualmente, nel nostro Paese ci sono circa 120 corsi di laurea, master di primo e secondo livello, che sfornano – ognuno – circa 100 giovani risorse l’anno, solo in parte assorbiti dalle imprese turistiche, semplicemente perché escono con una preparazione che non è in linea con le esigenze dell’azienda turistica che opera sui mercati.
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