A Palermo, "Addiopizzo Travel" lancia un progetto di turismo etico con lo scopo di promuovere i viaggi in Sicilia «senza lasciare un euro in tasca alla mafia», a mangiare o dormire in ristoranti e alberghi dove i titolari hanno detto no al racket.
L'agenzia è stata ideata da Francesca Vannini Parenti, 29 anni, Edoardo Zaffuto, 33, e Dario Riccobono, 30, tre volontari da anni sul fronte che hanno deciso di mettere a frutto la rete tessuta con tanti altri giovani. Quella di 400 commercianti e imprenditori, artigiani, albergatori, librai e così via, tutti adesso segnati nella mappa di "Addiopizzo Travel". Una carta topografica che premia i coraggiosi, con i "consigli per gli acquisti" su come e dove andare, su cosa e dove comprare.
«La maggioranza dei turisti sono incuriositi dal fenomeno mafioso, ma noi non dobbiamo ridurre tutto a una passeggiata a Corleone con la coppola in testa», insiste Dario. «Fuori dal rischio di mitizzare le figure dei boss, pensiamo a viaggi di istruzione come percorsi di educazione civica, visite mirate alla casa memoria di Peppino Impastato, ma anche a incontri con gli stessi commercianti o albergatori che alzano la testa», anticipa Francesca insistendo sulla logica del "pizzo free", non un soldo alla mafia.
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