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lunedì 29 ottobre 2007

Finanziaria 2008. Le proposte dell'Osservatorio sul Turismo

Il turismo, configurandosi ormai come la prima “industria” del Paese, deve riqualificarsi e crescere per vincere le sfide della competizione globale. L’Italia è un brand di grande fascino internazionale ma, al fine di sollecitare i differenti tipi di turismo che lo caratterizzano, occorre organizzarsi bene per meglio veicolare l’offerta turistica. Non solo quindi politiche limitate a singoli compartimenti, ma politiche nazionali di ampio respiro in grado di dar vita ad un’offerta integrata. Occorre intraprendere un’azione forte ed innovativa caratterizzata, non da una carente programmazione o dalla dispersione delle risorse, ma da politiche fiscali di sostegno, semplificazioni e modelli nazionali di governance stabili ed efficienti.
E’ in questo contesto che s’inserisce il convegno “Il Turismo, la Finanziaria 2008”, organizzato dall'Osservatorio Parlamentare per il Turismo a cui hanno partecipato tutti i principali attori del mondo turistico italiano. I temi affrontati sono stati i seguenti: la destagionalizzazione, le infrastrutture, la definizione di standard qualitativi per le strutture ricettive e l’ospitalità. Secondo Daniel Jonhn Winteler, Presidente di Federturismo, "Abbiamo due problemi principali: il rapporto qualità/prezzo e la cultura dell'ospitalità, perché manca la formazione. Entrambi però possono essere risolti con interventi che favoriscano la destagionalizzazione".
Anche Francesco Rutelli, vice presidente del Consiglio dei Ministri, è intervenuto al convegno su turismo e Finanziaria. "Le Regioni devono avere le loro competenze, il Governo è solo una piccola parte del gioco, assieme ai comuni, agli enti, alle Camere di Commercio. Ma serve una governance condivisa; c'è un legame imprescindibile con lo Stato che deve dettare le strategie nazionali, dettare le linee generali entro cui le Regioni gestiscono la loro attività.” Inoltre, il vicepremier ha annunciato anche la creazione di un fondo per le città d'arte al fine di compensare i disagi causati dai flussi turistici.

1 commento:

Confindustria Assotravel ha detto...

Il Presidente di Federturismo Confindustria Daniel J. Winteler è stato ascoltato anche nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla legge 135/2001 disposta nei giorni scorsi dalla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati.
“La Legge 135/2001 è animata da buone intenzioni, ma la sua attuazione si fa ancora attendere per la frammentazione del quadro d'insieme e per la mancanza di una visione strategica complessiva”.
La legge 135/01 si poneva nella logica della legislazione concorrente Stato-Regioni: proponeva quindi un telaio di principi generali e di strumenti di coordinamento, su cui le regioni avrebbero dovuto costruire le proprie normative. Tuttavia, a sei anni dall’entrata in vigore della legge, il bilancio non può dirsi positivo per le difficoltà interpretative dei diversi ruoli e funzioni dei vari livelli istituzionali. Difficoltà emerse soprattutto a seguito della modifica del Titolo V, pochi mesi dopo l’entrata in vigore della legge , con cui è stata integralmente demandata la potestà in materia turistica alle Regioni.
Ciò che rende la normativa poco efficace è l'assenza di una chiave di lettura univoca delle norme in essa contenute. Ciò ha generato disfunzioni gravi come la sovrapposizione di strategie locali non coordinate.
La strada indicata dalle associazioni di settore è l'avvio del dialogo tra istituzioni e imprese turistiche che, per essere competitive, hanno bisogno di interlocutori affidabili e certezze sia sulle norme che sui tempi. Solo così si potrà procedere puntando sull'innovazione e sulla formazione professionale.