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lunedì 1 ottobre 2007

Il futuro delle low cost? I voli intercontinentali ma...

Parlando di voli e compagnie low cost vengono subito in mente le peculiarità che contraddistinguono tale branca del trasporto aereo, ovvero i servizi no frills. Per meglio comprendere la vastità e l’importanza sempre maggiore che il fenomeno ha assunto nel nostro paese negli ultimi anni è opportuno analizzare alcuni esempi italiani.
Dall’aeroporto di Pisa è possibile raggiungere oltre 53 destinazioni europee. Secondo le rilevazioni del Certet-Bocconi, che monitora il settore di riferimento, è l’aeroporto italiano ad essere cresciuto di più negli ultimi anni. E’ divenuto ormai la porta d’ingresso in Toscana riuscendo a sostituirsi a Firenze, grazie soprattutto ad una strategia di marketing che ha permesso di attuare politiche d’investimento comuni.
Lo scalo di Bergamo Orio al Serio negli ultimi quattro anni ha registrato un incremento di passeggeri del 319%, diventando il quarto scalo italiano. E se Roma Ciampino occupa la quinta posizione, Treviso con il 150% di crescita si colloca due posizioni dopo Firenze. Per quanto riguarda il sud, sono gli aeroporti di Palermo e Catania ad aver acquisito una posizione rilevante nel traffico low cost.
La nuova evoluzione del fenomeno, merito degli accordi OpenSky, prevede nell’immediato futuro lo sviluppo delle rotte a lungo raggio. Adesso tutti guardano al domani e allo sviluppo dei voli intercontinentali per intercettare il nuovo traffico e contendersi i nuovi vettori. D’altra parte le previsioni di Assoaeroporti per i prossimi dieci anni ipotizzano un incremento di passeggeri del 60%, incremento ancora maggiore negli aeroporti minori con il 76%.
Occorre però evidenziare degli aspetti negativi legati al fenomeno in questione. L’autorità di vigilanza sul mercato inglese ha aperto un’inchiesta sulla Baa, la società di gestione degli aeroporti londinesi, per sospetto di abuso di posizione dominante. Occorre quindi fare chiarezza sul fenomeno al fine di mettere in luce tutti gli aspetti nonché le dinamiche che lo animano affinché assuma la giusta e corretta dimensione rispetto, oltre che agli operatori del settore, soprattutto agli utenti e alla domanda. Tutto ciò al fine di garantire i bisogni e le necessità e di salvaguardare i diritti della notevole quantità, come si è visto in costante crescita, dei consumatori. E' opportuno sottolineare infatti come si siano ormai rivoluzionati i principi di marketing dell'industria aerea. Gli scali che registrano un traffico carente, grazie ai collegamenti low cost, possono ora generarlo. La destination marketing ha cambiato la sua fisionomia, dal momento che anche una località meno appetibile turisticamente può ambire con uno scalo low cost al suo consistente numero di visitatori.
http://www.assotravel.it/images/stories/pdf/repubblicaaffarifinanza-%20lowcost.pdf

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