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lunedì 28 dicembre 2009

Il Presidente di Confindustria Assotravel, Dott. Andrea Giannetti, commenta la minaccia di Ryanair di abbandonare i voli da e per dieci destinazioni

Il Tar del Lazio, sezione 3T, con ordinanza emessa in Camera di Consiglio il 17 dicembre, ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla compagnia Ryanair contro i provvedimenti sulle disposizioni relative all’equipollenza dei documenti di riconoscimento che il vettore irlandese deve accettare ai fini della verifica dell’identità dei propri passeggeri. In base a tale sentenza i passeggeri italiani potranno utilizzare ai fini del riconoscimento per i voli domestici oltre al passaporto e alla carta d'identità anche la patente di guida ed altri documenti riconosciuti idonei.


"Non possiamo non stigmatizzare il fatto che Rynair, abbia torto o abbia ragione, ad ogni "conflitto" con privati e/o Istituzioni sul territorio nazionale minacci di abbandonare rotte e destinazioni.
Nel recente contezioso con Enac, in merito alla validità dei documenti di riconoscimento che i vettori aerei devono accettare ai fini dell'identificazione dei passeggeri (Sentenza del Tar del Lazio, sezione 3T del 17 dicembre), la compagnia irlandese minaccia di sospendere i voli sul territorio nazionale di cui è concessionaria solo perchè non le aggrada una regolamento dell'amministrazione pubblica italiana preposta a vigilare sul trasporto aereo . In Italia quest'ultimo si basa infatti su regole condivise che valgono per tutte le compagnie operanti nel mercato ed il rispetto della sovranità nazionale è un principio basilare al quale ogni compagnia (e impresa) deve attenersi. Se Ryanair decide di operare nel mercato italiano deve quindi rispettare tutte le normative vigenti, non dimenticando che opera tra l'altro in regime di concessione. La risposta della compagnia irlandese: "noi ce ne andiamo!" sembra essere l'unica e sola strategia alla quale Ryanair si affida quando c'è qualcosa che non va, una strategia che per converso sembra guidare Ryanair anche nella scelta di una destinazione piuttosto che un'altra, una mera e semplice scelta di opportunità o opportunismo? La minaccia di sospendere i voli da e per 10 aeroporti nazionali dal 23 gennaio prossimo per una questione essenzialmente marginale fa propendere lecitamente per la seconda.
Attualmente il 20 % del mercato delle low cost passa per le agenzie di viaggio e sono molte quelle che creano dei pacchetti legandoli ai voli di questi vettori. Ryanair offre sicuramente un ventaglio molto ampio di destinazioni che altre compagnie non hanno, una possibilità di scelta che comunque si scontra con prese di posizione arbitrarie e discutibili che altre compagnie, magari con un numero minore di voli, si tengono lontane dal prendere".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

io sono quasi contenta che Ryanair elimini tali voli in quanto sono un agenzia viaggi che non tratta voli low cost in quanto creano alla maggior parte dei clienti inesperti rogne che dobbiamo risolvere noi agenzie a costo 0 o risarcendo i clienti perchè non fanno il check in online o non vogliono pagare il bagaglio da stiva ecc ecc
se lo dovessi vendere dovrei essere obbligata a mettere 50 euro di diritti agenzia su ogni tratta Ryanair... e sinceramente ci sono molte altre compagnie che offrono servizi migliori anche a prezzi minori o uguali o appena più alti...
Questo è il mio pensiero

Assotravel Confindustria ha detto...

Il fatto è che il 20 % del low cost passa per le agenzie di viaggio.

Qui il problema è proprio questo: il mercato è dominato, in termini di comunicazione, da questa compagnia. La Ryanair prende i soldi dagli aeroporti e quindi collega città a bacini di domanda, letteralmente alterando l'ecologia una scala di valori turistici alterandola poichè opera non sulla base dell'attrattiva ma sul fatto che un aeroporto sia disponibile o meno a metterci dei soldi. Quando vuole (e spesso gli gira) può andare via da una piazza dimostrando quanto fosse effimero quello sviluppo turistico di cui pure i pubblici amministratori si ammantano. Ha un turn over micidiale del personale a tutti i livelli specie per il management e questo non è affatto positivo. Ad ogni cosa "che non gli aggrada" esce con minacce di andare via e, soprattutto, crede di essere una specie di azienda extrarritoriale: quando una regola le fa comodo bene altrimenti...male! Ora poi i suoi profitti sono comunque su una tale lama del rasoio che anche un semplice "impegno" in più come questo dei documenti validi per l'imbarco nei voli interni italiani le sballa i piani.... meditiamo!

Ricordiamo inoltre che questa compagnia che domina il mercato con frasi a effetto e pubblicità al limite dell'ingannevole e che influenza anche quelle di linea fa due ulteriori cose: a) considera le adv dei "parassiti", b) ha abituato la gente a pensare che andare da roma a londra in aereo costa meno della corsa in taxi dal centro della città a fiumicino,c'è qualcosa che non va insomma!