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mercoledì 30 dicembre 2009

Lettera di protesta di un cliente Ryanair

E' assurda e per nulla condivisibile la presa di posizione dell'Enac su "regole" che ogni passeggero ha sottoscritto ed approvato all'atto della prenotazione del volo.
Tra l'altro, francamente, mi sento poco sicuro e per nulla tranquillo a sapere che sul mio volo possano esserci persone identificate con documenti poco sicuri: una licenza di pesca" non è equipollente a una carta d'identità per la sicurezza, anche se la legge Italiana, promulgata in altri momenti storici, lo ammette.

Per quanto sopra protesto anche con Voi, che dei problemi della gente che non può pagare biglietti esosi, come quelli di Alitalia, non ve ne importa nulla.

3 commenti:

Assotravel Confindustria ha detto...

Come riportato dal TG2 in onda ieri: "Ryanair ha ammesso questa estate passeggeri con documenti diversi dalla carta di identità e dal passaporto dopo il pagamento di una penale da parte di questi ultimi". Poi, subito dopo si è beccata la reprimenda dell'Enac.
Quindi Ryanair non è animata dal sacro fuoco della sicurezza, anche perchè, come hanno dimostrato filmati e inchieste, con la sicurezza va al limite se può essere utile per realizzare più margini.

Allora dovè il problema?
Ryanair ha da tempo deciso che tutto il check in deve farsi on line e se qualcuno lo fa in aeroporto paga a parte. Solo che se il cliente ha il porto d'armi il check in on line non glielo accetta e allora deve farlo in
aeroporto e non intende pagare come probabilmente Enac ha chiarito.
E allora cosa fa questa compagnia aerea con grande rispetto dei propri consumatori?? Sospende i voli anche di chi ha già pagato??

Complimenti...
E complimenti all'Enac che, secondo la tesi complottista proAlitalia che sta girando on line, avrebbe imposto a Ryanair di accettare il porto d'armi e documenti similari già conoscendo dove sarebbe arrivata Ryanair...

Quanto al porto d'armi e alla patente mi lasci dire che sono affidabili tanto quanto una carta d'identità e poi finiamola di irridere alle leggi specie quanto ci colpiscono.

Capiamo perfettamente che c'è chi gradisce o ha bisogno di volare con il minimo costo, ma in primo luogo va detto che i costi dei biglietti Ryanair non sono sempre necessariamente i più convenienti e poi, in ogni caso, fino
a dove si può spingere questa corsa al ribasso se basta la richiesta di applicazione di una regola come quella in oggetto per non far quadrare più i costi? Ma davvero è normale che andare da roma a londra costi quanto la
corsa in taxi dal centro a fiumicino? C'è della retorica dietro a tutto questo, un'esaltazione del concetto del low cost che va anche oltre
l'effettivita realtà poichè i posti a 20 euro sono in un numero
limitatissimo. Nessun problema verso chi è cliente Ryanair (tutta gente sveglia che poi può "crescere economicamente" e diventare cliente di
un'agenzia di viaggio che realmente offra valore aggiunto), ma diciamo le cose come stanno: occorre uscire da certi equivoci altrimenti si rischia di
conoscere "il prezzo di tutto e il valore di niente".
Quanto all'apporto al turismo nazionale, ma lo sa quanto ci mette una compagnia low cost a cambiare aeroporto se questo non gli dà i contributi che chiede? Lo sa quanto diventa ingestibile ed effimero quel flusso di turisti che arriva su quell'aeroporto? Lo sa che il suo comune contribuisce
a tenere basso il prezzo del biglietto del low cost ma lei le tasse le pagherà spero.

Ci crede davvero ai posti a 20 euro? Sono dieci su ogni volo messi lì solo per poter fare la pubblicità. Provi a comprare un biglietto low cost sotto
data ad esempio a luglio: lo pagherà più del volo di linea. E con tutti soldi che Ryanair riceve dagli aeroporti dovrebbe venderli tutti a 20 euro.
Abbiamo aperto il vaso di Pandora, ma noi siamo degli addetti ai lavori e le cose sappiamo bene come stanno.



Ps: le agenzie di viaggio ricevono da Alitalia l'1% lordo di commissione per ogni biglietto, spero bene che lei non consideri questo valore sufficiente a
"comprarci" e che tutto quello che abbiamo scritto lo abbiamo fatto pro Alitalia.
Girano molti equivoci e molte leggende metropolitane, mentre
questo è un dato: il 20% del traffico low cost passa attraverso le agenzie di viaggio italiane che applicano un diritto di agenzia a questi biglietti (le low cost come ryanair non danno neanche l'1%)).

Jerry de Concilio ha detto...

Necessitiamo di un concreto cambiamento di rotta.

Anonimo ha detto...

condivido pienamente la risposta.
io vorrei solo sapere come fa ryan air a pagare tasse, iva e contributi al personale con la media vendita/costo biglietti!!!!!
o sono dei grandi geni oppure le altre compagnie sono gestite da grandi incapaci.